Alzi la mano chi non ama il tiramisù! Praticamente nessuno. Del resto, è uno dei dolci più golosi e facili da preparare che ci siano. Anche chi non ama il caffè, oggi può godere di un buonissimo tiramisù preparato con il caffè al ginseng, che contiene caffeina in quantità davvero impercettibile. Ecco la ricetta!
Una precisazione prima di addentrarci nella vera e propria modalità preparazione: ovviamente, come per il classico espresso, esistono diversi tipi di caffè al ginseng. Meno additivi ha, meglio è. Per questa ricetta, per esempio, abbiamo utilizzato quello di King Cup, produttori di caffè al ginseng e altre bevande naturali.
La ricetta del tiramisù con il caffè al ginseng
Immagina una cena con gli amici: ci vuole un dolce all’altezza. Per almeno due buoni motivi ci vuole un buon tiramisù al caffè al ginseng:
- anzitutto perché questo tipo di caffè ha un contenuto ridotto di caffeina, tale da non disturbare il sonno, ma conferire lo stesso al tiramisù il retrogusto di caffè
- poi, anche perché è il dolce più amato in Italia e nel mondo: come riporta l’Ansa, l’Accademia Italiana della Crusca ha certificato che il termine “tiramisù” è oramai entrato a far parte del vocabolario di ben 23 lingue diverse come “italianismo gastronomico”.
Ingredienti
- 200 g di savoiardi
- 150 g di zucchero
- 150 ml panna da montare
- 500 g mascarpone
- 300 ml di caffè al ginseng in cialde o solubile
- b. cacao amaro in polvere
(Le dosi qui riportate si intendono per una teglia di 20×30 cm)
Preparazione
Segui queste semplici indicazioni per preparare un tiramisù con il caffè al ginseng davvero gustoso:
- all’interno di una ciotola, amalgama il mascarpone e lo zucchero con lo sbattitore elettrico e tieni da parte il composto che ottieni
- in un’altra terrina monta la panna a neve ben ferma
- unisci la panna al composto di mascarpone e zucchero, incorporandola delicatamente, con movimenti dolci che vanno dal basso verso l’alto per non smontare il composto
- prepara il caffè al ginseng
- immergi, piuttosto velocemente, i savoiardi nel caffè al ginseng in modo che non si sfaldino
- disponi i savoiardi nella pirofila e ricoprili con il composto di panna, mascarpone e zucchero
- stendi un secondo strato di savoiardi da ricoprire con panna, mascarpone e zucchero
- spolvera il cacao amaro in cima
Ora che il tiramisù al ginseng è pronto, conservano in frigorifero fino al momento in cui lo porterai in tavola e prenderai gli elogi entusiasti dei tuoi ospiti.
6 buoni motivi per scegliere il caffè al ginseng per il tiramisù
Il tiramisù al ginseng può risultare insolito. Eppure, il caffè al ginseng è un ottimo ingrediente per sperimentare in cucina e variare la ricetta tradizionale che lo vuole con il classico espresso. Oppure, lo puoi utilizzare per preparare vari tipi di dolci e dessert, come la crema al caffè.
L’effetto sorpresa è assicurato… e anche l’acquolina!
Ma c’è di più, perché il caffè al ginseng è portatore di effetti benefici più di quanto tu possa immaginare:
- contiene caffeina in quantità molto limitata – nella versione deca, addirittura non ne contiene – e rende il tiramisù adatto anche a chi non tollera il caffè
- migliora il tono dell’umore
- aiuta a combattere lo stress
- stimola memoria e concentrazione
- contribuisce a rafforzare le difese immunitarie
- migliora la digestione e la respirazione
Ti sembra pazzesco che tutte queste proprietà si possano trovare in una tazzina di caffè al ginseng? Non lo sarà più di tanto se pensi che, in Oriente, fin dall’antichità utilizzavano un composto nato proprio dalla radice di ginseng per curare diversi tipi di disfunzioni. Insomma, era una vera e propria panacea.
La leggenda della zuppa del duca
Quando nasce il tiramisù? Secondo una leggenda, il primo, nella storia, ad avere avuto l’onore di assaggiare il tiramisù è stato il Granduca di Toscana Cosimo III de’ Medici, nel XIII secolo. Il suo arrivo a Siena mise la città in fervore, cuochi e pasticceri non sapevano che cosa servire alla sua tavola.
Si trovò la soluzione nei pettegolezzi che circolavano sulla tiepida relazione matrimoniale che il Granduca aveva con la moglie Margherita Luisa d’Orléans. Da qui, il lampo di genio di un pasticcere che, cavalcando la diceria, presentò a Cosimo un dolce prodotto con ingredienti energetici che gli sarebbero serviti per affrontare le notti più fredde e… tranquille: un dolce di savoiardi, crema e caffè.
Venne chiamato “zuppa del duca”, nel senso che Cosimo portava sempre con sé la ricetta per farla preparare ogniqualvolta ne avesse voglia. È così che il tiramisù arrivò a Treviso e a Venezia, dove gli aristocratici, pare, solevano mangiarlo in quantità prima di ogni incontro amoroso. Di conseguenza, la “zuppa del duca” cambiò nome in “tiramisù”…